12/09/15

OKAY, ADESSO MI DIRETE CHE LO RICARICHERANNO OGNI SINGOLO GIORNO PER I DUE ANNI CANONICI DI UTILIZZO PRIMA DI BUTTARLO / parte 1

Ebbene si', un post sull' Apple Watch. Ma anche in generale su tutti i wearable-cosi-elettronici che sono tanto cool ma non si sa bene a cosa servano. Comunque, il marketing fa del suo meglio e molti li acquistano.
Per un mese o due li portano pure. E li ricaricano OGNI giorno. I piu' entusiasti li portano anche per sei mesi di fila. E forse si ricordano pure di caricarli OGNI giorno. Il top dell'entusiasmo, che raggiungono in pochi credo, e' portarli per un anno di fila con costanza, ricaricando, aggiornando, pairandoli col cellulare...ma poi? Cassetto.
Ecco, questo e' un post sulla riserva di energia dei wearable devices, dicesi anche dispositivi indossabili. Ma qui si vuole essere cool, almeno un po', e li chiameremo wearable devices, abbreviato in WD.
-
PARTE 1: WEARABLES D'ANTAN
-
Cosa si puo' definire essere un WD? Io lo definirei come un dispositivo che ha una o piu' funzioni, e che e' indossato sul corpo dell'utilizzatore, diciamo allacciato o comunque connesso fisicamente al corpo od ai vestiti indossati.
-1-
Un WD piuttosto antico e' il classico orologio meccanico da tasca: un oggetto inserito in una tasca di vestito/panciotto/pantalone/giacca che ha la funzione di misurare il tempo. Diciamo che esiste da diversi secoli, ma ha avuto diffusione di massa quando i prezzi sono diventati abbordabili, diciamo da fine '800 in poi. Richiede (uso il presente perche' alcuni pazzi / fighetti lo usano ancora, me compreso a volte ;-) di essere caricato piu' o meno frequentemente perche' i movimenti usati sono per lo piu' meccanici e l'energia motrice e' immagazzinata come energia potenziale elastica, rilasciata gradualmente dallo scappamento.
I primi tipi a godere di diffusione piuttosto ampia hanno bisogno di essere caricati giornalmente, caricando con accortezza la molla attraverso una chiavetta, di solito attaccata alla stessa catenella che lega l'orologio all'indumento. Quindi fissiamo le idee: ogni giorno, dopo aver reperito la chiavetta, si doveva caricare per 1 minuto o meno. Ogni giorno era anche consigliabile rimettere l'ora in accordo al segnale orario della radio, o di un grosso (e quindi piu' preciso) orologio di paese. Lo si faceva ancora con la stessa chiavetta, inserita in una diversa fessura. Totale: trovare la chiavetta, inserirla e fare due operazioni da circa un minuto ciascuna, ogni giorno.
-
Con l'andare del tempo, e la scocciatura di cercare la chiavetta che aveva il difetto di poter essere persa, usci' un brevetto che permetteva di caricare e di rimettere l'ora semplicemente manovrando una corona connessa all'orologio. L'accumulo di energia migliorava, in parallelo, tanto che gia' attorno al 1920 o giu' di li' i migliori orologi avevano 30-35 ore o giu' di li' di riserva di carica. Diciamo che se il proprietario si fosse addormentato senza caricare l'orologio, magari dopo una notte brava, avrebbe potuto rimediare caricandolo al risveglio. Anche la precisione migliorava, magari la rimessa all'ora era necessaria solo un giorno su tre. Comunque siamo ancora in: circa 80 secondi di scocciatura al giorno.
E: pulizia/manutenzione/lubrificazione ogni 3-4-5 anni altrimenti si spacca.
Con il tempo anche le funzioni si sono ampliate, aggiungendo data, giorno, mese, anno, cronometro etc.
Una menzione lo meritano i tasca con ampia riserva di carica, detti anche "hebdomas" (settimanali) in quando necessita di essere caricati solo una volta alla settimana (facevano anche 8 agiorni, alcuni) - d'altro canto, avevano un costo piuttosto alto per l'epoca. Quindi messa all'ora ogni tre giorni (ma non era obbligatorio) e carica una volta alla settimana.
-2-
La bussola, disponibile sia in versione simile all'orologio da tasca, sia da polso, e' un altro WD. Non ha bisogno di alcuna forma di energia addizionale, poiche' sfrutta le correnti magnetiche terrestri. Indica il nord magnetico e permette di orientarsi. Nessuna operazione richiesta, neanche la manutenzione, poiche' (una bussola seria) e' riempita di fluido viscoso ed antiruggine. Questo e' un WD praticamente perfetto, anche se ha funzionalita' limitate.
-3-
L'orologio meccanico da polso. Nato come "vezzo per donnette", e rifiutato inizialmente dai militari in quanto secondo loro era un accessorio femminile, fu proprio in campo militare che si sviluppo' ampiamente, siccome permetteva una lettura frequente del tempo (e dei tempi: di lancio proiettili etc) senza andare in tasca e usando una sola mano. Essendo poi sul polso, e quindi soggetto a sollecitazioni maggiori, la tecnologia e' dovuta migliorare per rendere prima piu' robusto il meccanismo, sebbene piu' piccolo di un tasca. Poi, qualcuno ha trovato il modo di sfruttare i movimenti del polso per ricaricare l'orologio, inventando i cossiddetti orologi automatici. Alcuni di questi necessitavano comunque di carica manuale ogni tanto, ma possiamo dire che necessitavano di rimessa all'ora ogni 4 giorni e di carica a findo manuale settimanalmente, sebbene entrambe le operazioni non fossere strettamente obbligatorie.
E- manutenzione ogni 5 anni circa.
-4-
L'orologio da polso elettromeccanico. Il treno degli ingranaggi di misura del tempo era ancora meccanico, ma l'energia e' immagazzinata per la prima volta in una batteria elettrica a bottone, che necessita di essere cambiata 1 volta all'anno (primi orologi di questo tipo) e poi piu' raramente, anche fino a 2 anni. Continua a necessitare di manutenzione ogni 5 anni circa e di messa all'ora, magari una volta alla settimana. Siamo circa al 1950 e la schiavitu' della carica manuale o comunque di tenerlo portato al polso ed in movimento- e' finalmente finita.
-O-
Dico schiavitu' perche' conoscere almeno l'ora e magari la data a prima vista e' diventata col tempo in pratica un obbligo per ogni individuo inserito nella societa'. Non esistevano alternative piu' comode per cui l'unico modo di avere questo servizio era di ricordarsi ogni giorno di fare quelle semplici operazioni. Dimenticarsi significava perdere l'ora/data esatte ed andare incontro a possibili problemi lavorativi o sociali.
-
Prossimamente: la seconda parte, con i WD prodotti dal 1960 ad oggi.

Nessun commento: