07/01/15

PER UNA TASSONOMIA ALTERNATIVA DELLA SPECIE PRUNUS ARMENIACA (ALBICOCCO)

Leggendo un qualche testo di tassonomia delle Rosacee mi sono reso conto che gli sforzi di classificazione dei botanici verso la specie Prunus Armeniaca sono stati sicuramente mal riposti, inutili, eccessivi e senz'altro fuorvianti.

Chi le chiamava Amygdalus qualcosa, come fossero delle mandorle colla pelle grossa, chi Armeniaca qualcosa, come fosse un genere a parte, chi (la maggioranza) le classifica come Prunus spp., che è diciamo la versione ora più generalmente accettata.
Va bene, fatta la fatica, si sono però poi messi anche a catalogarne le cultivar. Tutti a descrivere le caratteristiche fisiche del frutto, delle foglie e quant'altro, poi salta fuori un gruppetto di nuove cultivar che stanno a cavallo della classificazione fatta e tutto il castelletto costruito va a carte quarantotto.

La classificazione delle cultivar di albicocco è inutile, perchè tutte sono riconducibili alle tre seguenti varietà:

1) Prunus Armeniaca var. Paradisiaca:
è l'albicocca maturata sull'albero, che come la raccogli la devi mangiare sennò dopo un paio d'ore già si è rovinata. E' fantastica, qualsiasi colore abbia la polpa, in qualunque periodo maturi, comunque cazzo siano fatte le foglie.

2) Prunus Armeniaca var. Horribilis:
è l'albicocca orrenda che si trova nei negozi di alimentari, nella grande distribuzione e nella maggior parte dei fruttivendoli. Le versioni più orrende si trovano nei negozi del nord-europa, più precisamente in Scandinavia. Staccata dall'albero che non era neanche invaiata, si trova nelle colorazioni più accattivanti - più o meno naturali. E' caratterizzata da avvizzimento incipiente, sapore acido ed amaro, peluria ispida e crea forte rimorso nell'acquirente. E' tremenda, chiunque sano di mente dovrebbe evitarla. Oppure farci marmellata, con tonnellate di zucchero e buona notte al secchio.

3) Prunus Armeniaca var. Essiccata&Mazziata
E' l'albicocca gommosa modello caucciù, di un colore surreale ed essiccata in compagnia di conservanti, mummificanti, coloranti, ammorbidenti, smog di carbone, pre-lavanti e chi più lo ha, più lo metta.
Tale albicocca è di chiara origine cinese, poi cambia provenienza ed etichetta una mezza dozzina di volte, passa da Godo di Russi per l'infiocchettamento finale ed arriva nei negozi di mezza Europa col suo carico chimico di anidride solforosa, solfiti, coloranti, zuccheri, sciroppi, isotopi del cesio eccetera.
Compratela se non potete farne a meno, in alternativa alla var. Horribilis - di certo ha un sapore migliore, la chimica comparata e comunque per lo meno incerta. Non è detto che la Horribilis arrivi più pulita al negozio, insomma. 
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Non ha senso comprare questi simulacri di frutta. Il fantasma di un pomodoro, o di una albicocca, non vi gioverà più del suo ricordo - anzi, potrebbe farvi cambiare il ricordo che ne avete.

E voi, produttori, che cazzo di roba vendete? vergognatevi, smettetela di truffare la gente!!