28/06/15

SONO UN DINOSAURO

Quando si ha tempo, si tende a riflettere. Almeno un pò, nei ritagli di tempo tra un film ed un orologio.
Mi sono accorto oggi, che a quasi quarant'anni ho gia' visto mondi tramontare, ho assisitito da spettatore a quasi tutto - in prima persona mai, quasi mai. E quando in prima persona, con alterne fortune, e disastri a tratti.
In questi poco più di trent'anni di memoria cosciente ho visto cose che spesso non si vedono in una vita intera.

Abbiamo cambiato moneta. Le bellissime lire, colorate, che profumavano dei cassetti della nonna. Non ci sono più. Con tutte quelle migliaia, che a tutti gli stranieri sembrava pazzesco, e che per noi era normale, e pagavano tutto come e meglio delle altre monete numericamente più striminzite. Volta, austero sulle diecimila. Leonardo, umile millino ma visto e rivisto tante volte...poi affidato alla Montessori. Raffaello. Caravaggio, bellissima banconota, purtoppo vista di rado. La costante iperbole in cui mille era solo il punto di partenza. I milioni, così a portata di mano. I miliardi, inavvicinabili.

Abbiamo cambiato repubblica. Da una corrotta e stangnante, ad una corrotta e cialtrona. Dall'italia delle sacrestie all'italia berluscona. Ed ora, questa versione paternalistica di boy scout - uomo forte che non combina un cazzo ma continua a barcamenarsi. Con questa propaganda che rende alla gente la pillola meno amara. Ma sempre di pillola lassativa si tratta. La disoccupazione che scende, in teoria, sulle pagine dei giornali amici, cioè TUTTI. E la gente che fa finta di crederci solo per tirare avanti. Il rapporto tra questo cretino scout e la gente è interdipendente, poichè lui fornisce loro le bugie credibili di cui loro hanno bisogno per sopravvivere.

I motori a due tempi, non ci sono più. Banditi dall'ecologia. Dall'europa. La stessa europa che ha messo limiti di velocità sulle strade. Siamo più civili, certo. Ma anche più tristi.

Ancora: le targhe nere con le lettere arancioni ed i numeri bianchi. Con la sigla della provincia. Gli orologi digitali. Le cabine telefoniche.
Un mondo viene rottamato. Ci sono le cause, i processi, tutto è chiaro e spiegabile, ma vedere quanto lontano siamo arrivati dalle premesse iniziali, è quasi incredibile.

Sono adatto al mondo attuale, almeno in gran parte. Paradossalmente ero forse meno adatto a quello precedente.
Rimane però la tristezza di aver seppellito un mondo intero, e già tante, troppe persone care con esso.
E la certezza dell'assenza di qualsivoglia aldilà rende ancora più triste questa consapevolezza.


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