21/02/14

IL CONTRATTO SESSUALE DEI GIORNALISTI DI REPUBBLICA

De Fanis, un politico abruzzese del PDL. Una segretaria carina. Scatta lo scandalo sessuale: De Fanis avrebbe assunto la poveretta a patto che lei si facesse scopare da lui, con regolarita' contrattuale. E la perversione di lui sarebbe arrivata a farle firmare un contratto scritto. Trovato dalle guardie forestali. Rovistando in casa di lei. Poi facendo un collage di moltissimi pezzi, povero contratto stracciato nel cestino.

O anche no. Come sembra apparire ora, intervistando lei. Dopo che sono stati SPUTTANATI entrambi su Repubblica, con foto, nome e cognome.
E poco importa che le migliaia di pezzi del puzzle siano in realta' 3-4 pezzettoni mostrati da Repubblica, con qualche scritta che molto ottimisticamente si puo' interpretare come attinente all' "amore" - unica parola sconcia (?!) nello scritto.

MA SOPRATTUTTO. 'Sto De Fanis secondo loro sarebbe stato cosi' coglione da far firmare un contratto di prostituzione alla tizia, con cui lei poteva sputtanarlo a randella. E lui non avrebbe ovviamente potuto far valere questo contratto in nessun modo davanti ad alcuna autorita'. MAMMA MIA ma da dove vengono fuori questi giornalisti di Repubblica?

Mi sono chiesto come avessero potuto i signori giornalai inventarsi una palla del genere. Poi, oggi, mi e' venuta in mente una teoria. Che rimane una teoria, magari loro potranno confermarmela o no.

Sappiamo tutti che e' il ladro il piu' lesto a dare del ladro agli altri. E la prima gallina che canta e' sempre quella che ha fatto l'uovo.

Non sara' per caso che taluni giornalai siano molto avvezzi a firmare contratti del genere coi loro padroni, che gli danno la scodella di zuppa calda quando loro fanno i bravi e concedono amorosi favori in cambio?


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