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17/03/12

SOGNO DI UN SILO DI MEZZA ESTATE

E' il mio primo giorno di lavoro e non mi sembra vero.
Sono col coniglio della Nestlè che mi spiega le procedure di sicurezza. Facciamo un toolbox meeting, mi metto la tuta di sicurezza, casco, respiratore ed occhiali e sono parte di una squadra di pulitori ben affiatata. Il coniglio mi guida sull'orlo dell'enorme silo a parallelepipedo arrotondato del delizioso Nesquik.
Proprio come la confezione del Nesquik, ma da 2000 metri cubi. Un sogno per qualsiasi bambino.
Mi calo dentro, il silo è mezzo pieno.
Scivolo, non sono pratico, batto la testa. La mia squadra mi tira su, ho il respiratore ed il casco.
Il coniglio della Nestlè mi rincuora.
Esausto mi addormento.
Mi risveglio.
...
..
.
..
...
Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo
...
Era un sogno, ero svenuto...
E' il mio primo giorno di lavoro, in un silo di cereali a Ravenna.
Ho i pantaloncini corti, una maglietta degli U2, scarpette da ginnastica e occhiali da sole da sborone comprati al mercato del mercoledì.
Sono dentro ad un silo da 2000 metri cubi pieno di granaglie.
Sono scivolato dentro e sono solo. Mangio granaglie, respiro granaglie e polverino. Vedo rosa e fucsia e granaglie e polverino.
Se grido affogo. Se non grido, prima o poi affogo.
Questo silo non è mezzo pieno, è mezzo vuoto. Decisamente mezzo vuoto.
Respiro piano. Mi ripeto che se respiro piano posso arrivare a sera, magari a sabato, forse all'autunno prossimo. Mangerò cereali, assorbirò l'umidità del silo.
Penso alla mamma.
Penso ai compagni di classe dell'Agraria, come me freschi di diploma.
Grido in silenzio, mi sentono solo i cereali. Respiro piano - se respiro piano, fa meno male.
Il fucsia si fonde ai cereali, respiro sempre più piano.
Troppo piano, adesso sono sotto due metri di terra.
Sono nel cimitero a due chilometri dai silos, zona industriale di Ravenna.
Non ci sono più cereali, e' tutto bianco.
...
Quando la sicurezza e' un sogno, il lavoro è un incubo.

13/03/12

MAREMMA MAYA

Il ronzio andava avanti da qualche giorno. Era dapprima basso, e nessuno ci faceva caso.
Poi crebbe di intensità, ma riuscimmo a passarci sopra.
Ogni tanto ci mettevamo tappi di ovatta nelle orecchie, ci distraevamo. Nessuno ne parlava, nessuno neanche si sognava di farne cenno.
Iniziarono ad aggiungersi scosse brevi. Telluriche, strutturali. Ce le facevamo piacere, cercavamo di vederle come massaggini rilassanti.
Le crepette nei muri erano appena visibili, ed in fondo donavano un qualcosa di unico alla stanza.
Il ronzio aumentato e le scosse vedevano come unica nostra reazione un sorrisetto forzoso, che portavamo addosso come un talismano.
Un giorno si aprì un grazioso cratere nel cortile dell'azienda. Era piccolo, non zampillava lava, solamente un po' di vapore sbuffacchiava, nessun rossore.
Ci mettemmo una bandella bicolore attorno, e lo evitammo con naturalezza.
Se ne aprì un altro in piazza del popolo a Ravenna. Era grazioso. Venne bandellato e la gente faceva finta di non vederlo che era un piacere.
Le polemiche dell'estate, la propaganda sui giornali, la voglia di happy hour continuavano imperterriti, nonostante il vulcanetto che era spuntato sotto l'altare di Sant'Apollinare.
In Classe!
Diceva la prof-lo smarfone era nascosto abilmente sotto il banco.
Ciattavano.
Si mandavano dei poke. Non sapevano cosa fossero, ma se li mandavano.
Un giorno uno studente che ciattava sovrappensiero con lo smarfone fini' nella faglia che si era aperta
di fronte al duomo...non c'era da dispiacersi, era distratto e gli stava bene.
Accese polemiche tra democratici e destrorsi quando il demonio uscì dagli inferi e si mangiò 30 mila persone in un giorno.
Dopo due ore ne vomitò comunque 29 mila 877: facevano proprio schifo.

12/08/08

BANDIERA NERA 2008 A RAVENNA

Legambiente ha assegnato la Bandiera Nera 2008 al Comune di Ravenna, per speculazione edilizia e consumo di suolo. Le analisi delle acque alle foci di sei fiumi delle province di Forli'-Cesena e Ravenna ha riscontrato due foci chiaramente inquinate, piu' una leggermente inquinante.

Questa e' solo la punta di un grosso iceberg, per quanto riguarda Ravenna. Il territorio e', infatti, molto piu' inquinato di quanto possa risultare dalle analisi in mare alle foci dei fiumi. L'inquinamento del suolo e dell'aria a Ravenna e' mostruoso e per molti versi taciuto.

Suolo e acque: Mi riferisco in particolare alle aree note come Piallassa della Baiona e Piallassa del Piombone ed a tutte le aree con esse confinanti/limitrofe. Il porto S.Vitale. Via Trieste fino a Marina di Ravenna. I canali di scolo che passano per le pinete di Marina di Ravenna. Il Canale Candiano. Lo Scolo Lama. Il Canale della Baiona. Il terreno della ex-raffinaria ANIC.

Aria: La zona petrolchimica della Baiona e del Porto S.Vitale, unita all'inceneritore HERA situato alle Bassette, sono affollate di aziende ad elevate emissioni. Non e' inoltre un segreto il fatto che odori e pennacchi si intensifichino durante i weekend, quando la gente presta meno attenzione la notte e la mattina presto.

Ci sono molte situazioni particolari da evidenziare.
Vedro' di essere molto piu' puntuale.